Ernesto Iannacone

Il menù ad accesso rapido per le lezioni svolte e per la lezione in diretta è disponibile solo per gli iscritti.


Corsi per l’inverno 2024


Nidāna: introduzione allo studio della patogenesi delle malattie

Il termine sanscrito nidāna significa “legame” e, nel lessico dell’āyurveda, sta ad indicare la relazione che esiste tra le cause delle malattie e le malattie stesse. Studiare il nidāna significa, dunque, esplorare il percorso che la malattia compie, dall’istante in cui i suoi semi sono piantati fino al momento della sua piena manifestazione. Conoscere le cause dei disordini e il modo in cui essi si sviluppano consente di prevenirli e di diagnosticarli precocemente, quando è ancora facile curarli. Questo è il motivo per i quale tutti i grandi testi classici dell’āyurveda hanno dedicato ampio spazio alla tematica, racchiudendone la trattazione in un’ampia sezione dedicata, che prende il nome di Nidānasthāna, “Libro delle Cause”. Nell’ambito del corso studieremo il Nidānasthāna della Carakasaṃhitā e della Suśrutasamhitā ed esploreremo anche un testo relativamente più recente, il Mādhavanidāna, che è consacrato interamente allo studio delle cause delle malattie.

Il corso si rivolge a medici, terapisti e studenti di āyurveda ed è articolato in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.

Le date previste per gli incontri sono le seguenti: 10 febbraio, 17 febbraio, 24 febbraio, 2 marzo, 9 marzo e 23 marzo, sempre il sabato alle 17.30.

La quota di partecipazione al corso è di 130 euro.


Le tecniche del Vijñānabhairava

Il Vijñānabhairava è uno dei grandi testi della tradizione tantrica del Kashmir. Tradizionalmente lo si considera un testo rivelato, dunque la sua composizione non è attribuita ad alcun autore.
Il Vijñānabhairava è un’opera particolare perché non propone alcuna dottrina, non ospita alcuna discussione teorica e non presuppone alcun atto di fede. Piuttosto, esso propone oltre cento tecniche, molte delle quali di una disarmante facilità, le quali consentono di accedere a un piano di esperienza caratterizzato da grande beatitudine e serenità interiore. Per questo motivo il Vijñānabhairava è stato spesso definito come un manuale pratico per l’illuminazione.
Nell’ambito del corso esploreremo le tecniche proposte dal testo, seguendo il filo conduttore che le unisce. Ogni partecipante potrà poi scegliere, tra di esse, quelle che trova più congeniali, per farle proprie e beneficiare del loro grande potere spirituale, in grado di indurre una profonda trasformazione interiore.
Il corso è particolarmente raccomandato a coloro che non hanno potuto partecipare agli incontri dal vivo che abbiamo tenuto su questo tema negli anni passati. Per coloro, invece, che li hanno seguiti, esso rappresenta un’occasione di approfondimento e di rinfresco della pratica.

Il corso si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in
modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche
rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.

Le date previste per gli incontri sono le seguenti: 11 febbraio, 18 febbraio, 25 febbraio, 3
marzo, 10 marzo e 24 marzo, sempre la domenica alle 17.30.

La quota di partecipazione al corso è di 130 euro.


Corsi terminati

Per seguire i corsi già terminati, si prega di inviare un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Pitta e kapha, il fuoco e l’acqua nel corpo umano

Dopo il corso di questa primavera, che era dedicato a vāyu e a vāta, il princìpio aereo ed eterico che è vento nel macrocosmo ed energia di movimento nel corpo umano, ci occuperemo, in questo nuovo corso, degli altri due grandi princìpi dell’āyurveda, quello igneo e quello acqueo, che nel macrocosmo sono rispettivamente agni e soma e nel corpo pitta e kapha.

Nel corso esploreremo la natura di pitta e di kapha, le rispettive funzioni, le differenti forme che essi assumono, le caratteristiche che esibiscono quando sono in equilibrio o in squilibrio.

Affronteremo poi il tema dei disordini da loro provocati e ne studieremo cause, sintomi e trattamenti, attingendo all’insegnamento dei grandi testi classici dell’āyurveda.

Analizzeremo, inoltre, dei casi clinici, per tradurre in pratica quanto appreso.

Il corso si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.

Il corso si rivolge a tutti: medici, terapisti, studenti di āyurveda e interessati al tema.


Come la luna, il sole e il vento sostengono il mondo con l’emissione, l’assorbimento e la dispersione rispettivamente, così kapha, pitta e vāta, in modo analogo, sostengono il corpo.

(Suśrutasaṃhitā, Sūtrasthāna, 21.8)


Introduzione agli Śivasūtra

Un’antica tradizione, che si fa risalire a Kṣemarāja, il più illustre allievo del grande Abhinavagupta, racconta che in India, tanto tempo fa, tra i monti e le valli del Kashmir viveva un sant’uomo di nome Vasugupta. Questi, una notte, ricevette in sogno la visita del dio Śiva (o, secondo una tradizione parallela, di un siddha, un essere perfetto). Il dio disse a Vasugupta di recarsi, al mattino dopo, in un determinato punto della foresta, onde ricevere la conoscenza spirituale. Destatosi, Vasugupta fece come gli era stato chiesto. Giunto sul luogo del sogno, egli vi trovò una grande roccia che, non appena sfiorata, rivelò dei versi nascosti. Quei versi costituiscono gli Śivasūtra, la cui conoscenza e comprensione si vuole siano in grado di conferire, al fortunato yogin o alla fortunata yoginī, la liberazione immediata e definitiva.

Nel corso studieremo quei versi (sūtra), avvalendoci del commentario di Kṣemarāja e di commentari più recenti, tra cui in particolare quelli di Svami Lakshmanjoo e di Lilian Silburn.

Il corso, aperto a tutti, si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Vāyu e Vāta: il vento del mondo e il respiro dell’individuo

Un principio cosmico di nome vāyu, vento nel mondo e soffio vitale nel corpo, è descritto nei testi sanscriti più antichi, a partire dai Veda. Quel principio, frequentemente elevato al rango di divinità, occupa un posto importante nel mondo vedico e post-vedico. Nell’Āyurveda esso prende il nome di vāta e diviene il più importante dei tre umori (doṣa) che governano il funzionamento del corpo.

Il corso inizierà con lo studio del percorso che da vāyu conduce a vāta (e si scoprirà che un concetto analogo è presente nel mondo greco).

Tratteremo poi della natura sottile di vāta che, invisibile e inafferrabile, abita varie sedi del corpo. Prenderemo in esame le funzioni che esso svolge, gli organi che controlla, le cause che lo squilibrano e i sintomi che si manifestano quando è in eccesso.

Affronteremo poi il grande tema dei disordini da esso provocati (vātavyadhi) e ne studieremo cause, sintomi e trattamenti, attingendo all’insegnamento dei testi classici, Carakasaṃhitā e Suśrutasaṃhitā in primo luogo.

Il corso si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.

Il corso si rivolge a tutti: medici, terapisti, studenti di Āyurveda e interessati al tema.


Sugli stati di coscienza e sulla natura luminosa della realtà: introduzione alla Māṇḍūkya Upaniṣad e alle Kārikā di Gauḍapāda

La Māṇḍukya Upaniṣad è un breve testo di soli dodici versi, interamente dedicati all’analisi degli stati di coscienza e alla scoperta della natura più intima della realtà.

Alla Māṇḍūkya Upaniṣad il misterioso personaggio di nome Gauḍapāda ha dedicato un commentario costituito da duecentoquindici stanze (kārikā). Le stanze di Gauḍapāda, per il loro carattere di eccellenza, hanno finito per creare un corpo testuale completo e autonomo, che è conosciuto come Āgamaśāstra.

La tradizione vuole che Gauḍapāda sia stato il maestro del maestro del celebre filosofo e mistico Śaṅkara, il quale ha commentato in modo illuminante l’Upaniṣad e le kārikā.

La Māṇḍūkya Upaniṣad e le kārikā di Gauḍapāda occupano una posizione centrale nel pensiero spirituale indiano perché in esse si trovano, mirabilmente fusi, gli insegnamenti di Nāgārjuna sulla vacuità (śūnyatā), gli insegnamenti della scuola del Vijñānavāda sull’universo come proiezione della coscienza, e gli insegnamenti dell’Advaitavedānta sulla natura infinita dell’anima individuale.

Il corso introdurrà i partecipanti a questi straordinari testi, con riferimento particolare all’analisi, che in essi viene fatta, degli stati di coscienza e della natura della realtà.

Il corso si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Concepimento e nascita nei testi classici dell’Āyurveda

Secondo l’Āyurveda l’anima individuale compie un lungo viaggio che inizia prima della nascita della persona fisica e prosegue anche dopo la morte del corpo. Il carattere di quel viaggio è di natura spirituale e il suo proposito è il superamento definitivo del dolore. Di quel viaggio andremo a esplorare una parte importante.
Il corso tratterà di tutto ciò che precede e accompagna la venuta al mondo, nella descrizione fatta dai testi classici dell’Āyurveda e dalla Carakasaṃhitā in particolare.

I temi sviluppati saranno i seguenti:

  - la sessuologia e la natura dei principi maschile e femminile;

  - il concepimento e lo sviluppo dell’embrione;

  - la gravidanza e il parto;

  - la cura del neonato e della puerpera.


Il corso si articola in cinque incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.

Il corso si rivolge a tutti: medici, terapisti, studenti di Āyurveda e interessati al tema.


Introduzione alla Via di Mezzo

Mūlamadhyamakārikā, “Le Stanze Fondamentali della Via di Mezzo”, è il nome di uno dei più grandi testi, forse il più grande, della letteratura filosofica e spirituale indiana.
Composte dal misterioso Nāgārjuna, il “Serpente Bianco”, enigmatico personaggio da molti considerato come un secondo Buddha, le Stanze della Via di Mezzo esplorano un sentiero spirituale talmente originale e sottile da renderne problematica perfino la descrizione.
Il proposito di Nāgārjuna è di far venir meno, mediante l’applicazione di una logica impeccabile, tutte le certezze razionali e gli automatismi su cui si basa il funzionamento ordinario della mente discorsiva. Quando il dialogo mentale si arresta per la mancanza di punti di riferimento e per il crollo delle idee, ciò che resta è il vuoto (śūnyatā) ineffabile, che è promessa di libertà e libertà esso stesso.
Senza proporre alcuna ideologia o metodo, senza promuovere alcuna fede, senza incoraggiare alcuna credenza, Nāgārjuna conduce il cercatore sulla soglia del silenzio interiore, lì dove le parole e i concetti sbiadiscono e infine spariscono.

Nel corso ci avvicineremo alle Stanze di Nāgārjuna avvalendoci anche del celebre commentario di Candrakīrti, la Prasannapadā, “Il Commentario dalle parole chiare”, che fa luce sui versi del testo.

Il corso si articola in cinque incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti on-line in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Introduzione agli Yogasūtra e loro relazione con l’Āyurveda

Gli Yogasūtra, opera del mitico Patañjali, “colui che discende con le mani giunte”, costituiscono il testo fondante dello yoga, la via spirituale che passa attraverso l’acquietamento della mente e l’esperienza del silenzio interiore. L’influenza degli Yogasūtra su tutte le scuole di pensiero dell’India (e non solo) è stata immensa ed è tuttora presente; tuttavia, in assenza di una tradizione di insegnanti e dunque di una possibilità di pratica diretta, i suoi versi sono stati spesso mal interpretati e il loro significato di sovente piegato alle necessità ideologiche di chi si avvicinava al testo per commentarlo o per tradurlo.

La conoscenza degli Yogasūtra è imprescindibile per chiunque si avvicini a un percorso spirituale, di qualsiasi tipo esso sia, e anche per chi desideri approfondire la conoscenza dell’India antica e dell’universo culturale sanscrito. Gli Yogasūtra costituiscono la base, infatti, di quanto è venuto dopo di essi.

Il metodo presentato dagli Yogasūtra prescinde da spazio, tempo, cultura e religione e ha carattere universale: esso parla direttamente all’anima senza tener conto delle sovrastrutture che la limitano. Nessuna dottrina, nessuna cosmologia, nessun credo, ma una conoscenza sottile della mente e dei meccanismi che la governano. Una psicologia del profondo, dunque, dove il profondo si rivela come silenzio, luce abbagliante e beatitudine ineffabile allo stesso tempo.

Il corso si propone di introdurre i partecipanti alla conoscenza di base degli Yogasūtra mediante lo studio dei sūtra più importanti e significativi contenuti nelle sue prime tre sezioni dell’opera, rispettivamente intitolate Samādhipāda o “Sezione sulla messa in quiete (della mente)”, Sādhanapāda o “Sezione sulla pratica”, e Vibhūtipāda o “Sezione sui poteri”.
Si approfondirà anche la relazione tra gli Yogasūtra e gli aspetti spirituali della dottrina ayurvedica.

Il corso si articola in otto incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti a distanza in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Suoni mistici e suoni di potere (mantra) nell’Āyurveda e nel mondo sanscrito

Non è possibile raffigurare compiutamente il mondo sanscrito, la filosofia e la religione indiane e forse l’India stessa senza fare riferimento ai mantra, che di quell’universo culturale costituiscono uno degli aspetti più originali, ricchi e complessi.
I mantra, suoni-parole-formule carichi di potere e di energia, sono tanto celebrati e venerati, talvolta temuti, quanto sfuggenti alla comprensione, non definibili e non classificabili.
Avvicinarsi al mondo composito dei mantra significa entrare in una dimensione che è allo stesso tempo magica, spirituale, filosofica, musicale, terapeutica e finanche grammaticale.

Il corso tratterà del percorso storico dei mantra, dai Veda al tantrismo, soffermandosi sugli aspetti più importanti e cercando al contempo di rispondere ad alcune domande decisive: i mantra hanno o meno un significato? Da dove provengono? Sono essi umani o divini? E da dove traggono la loro forza e il loro potere? Vanno utilizzati o meno? E se sì, come?

I mantra verranno studiati soprattutto in relazione all’Āyurveda, dunque in relazione al loro potere terapeutico, ai Veda, dunque in relazione al loro potere magico, e al tantrismo, dunque in relazione al loro potere salvifico.

Il corso si articola in otto incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti a distanza in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Giornate di studio in presenza

A partire dal mese di maggio riprenderemo il programma di incontri presso il Centro Ramaṇīyavanam, “Il Bosco Incantato”, in vicolo Cesanense 5, Roma, un luogo tranquillo con un grande parco che si presta in modo particolare allo studio e alla pratica del silenzio interiore.

Il calendario degli incontri con le relative tematiche è il seguente:

Domenica 29 maggio 2022
Violenza e non violenza, pace e guerra nel mondo sanscrito

Violenza e non violenza sono istinti o attitudini interiori di grande importanza per la vita del singolo e della collettività. L’energia della violenza, quando si diffonde e supera una certa soglia, sfocia nel fenomeno distruttivo della guerra, di triste attualità. Apparente antitetiche, la tendenza a compiere atti violenti, in sanscrito hiṃsā, e quella ad astenersi dal compierli (ahiṃsā), coesistono in modo variabile e talvolta contraddittorio all’interno di ogni persona.
Si tratta di energie molto importanti perché influenzano i rapporti tra gli esseri viventi e la qualità della vita sulla terra. Il filosofo Empedocle le considerava forze cosmiche, dando loro i nomi di Amore (φιλότης) e Odio (νεϊκος). In tempi recenti Freud, riprendendo i concetti greci, individuava due pulsioni presenti all’interno di ogni individuo, l’una vitale o Eros, e l’altra distruttiva o Thanatos, le quali convivono in un difficile equilibrio.

Nell’incontro tratteremo delle riflessioni approfondite che l’India antica e le sue scuole di pensiero hanno condotto su questa tematica.
Scopriremo la violenza regolata dei rituali vedici, il pacifismo estremo dei monaci jaina, le letture psicologiche proposte dallo yoga e del buddismo, i compromessi messi in atto dall’āyurveda, gli editti vegetariani del re Aśoka, la relazione tra il silenzio e la non violenza, e molte altre cose ancora.

Comprendere in modo non superficiale la natura della violenza e del suo opposto, la non violenza, è necessario per agire in modo consapevole e per collocarsi in una posizione armoniosa all’interno della comunità delle creature.


Domenica 19 giugno 2022
Secondo incontro sul Vijñānabhairava: La beatitudine dentro

In questo secondo incontro dedicato allo studio del Vijñānabhairava, lo straordinario manuale di autorealizzazione facente parte della Rivelazione tantrica, penetreremo più a fondo gli insegnamenti che esso propone, esplorando nuovi sūtra e mettendo in pratica le tecniche psicofisiche che vi si trovano descritte.

Le tecniche del Vijñānabhairava funzionano mediante attraverso un processo di centratura interiore, che può essere subitaneo o graduale e che porta con sé un cambiamento dello stato di consapevolezza. Il praticante sperimenta beatitudine e chiarezza interiori e la sua percezione si modifica, rivelandogli lo straordinario presente all’interno dell’ordinario.


Domenica 17 luglio 2022
Amore e sessualità nel mondo sanscrito
Introduzione ai Versi sull’Amore (Kāmasūtra)

La dimensione del piacere erotico (kāma) era vissuta con gioia e libertà nell’India antica. Di conseguenza la si ritrova ben rappresentata in tutte le opere artistiche, sia che si tratti di opere letterarie quali composizioni poetiche o testi teatrali, che di opere pittoriche o scultorie, quali quelle che ricoprono i muri dei templi di di Khajuraho, vero e proprio inno alla vita e all’amore.
Ma l’opera sanscrita che più di ogni altra è consacrata allo studio del piacere amoroso e di tutto ciò che a esso è collegato è quella, celebre, conosciuta con il nome di Kāmasūtra, “Versi sull’amore”, composta dal Vātsyāyana Mallanāga nei primi secoli dopo Cristo.
Questo trattato così longevo (perché di un vero e proprio trattato si parla) ha acquisito una fama dubbia in epoca recente, a partire dalla prima traduzione inglese che ne ha fatto Burton nel 1883. Molti pensano che i Kāmasūtra siano un testo di pura pornografia o, tuttalpiù, una raccolta di posizioni sessuali. I Kāmasūtra sono invece un testo scientifico che si propone di aiutare uomini e donne a sperimentare nella sua pienezza il kāma, che insieme al dharma, “virtù”, e all’artha, “prosperità”, va a formare il trivarga, la triade dei puruṣārtha, i propositi della vita umana.
L’autore dei Kāmasūtra considera l’attività sessuale del tutto lecita e la osserva dal punto di vista sia maschile che femminile, fatto questo insolito per l’epoca. La sua opera contiene numerose annotazioni di ordine psicologico ed è una vera propria guida all’amore vissuto pienamente e senza sensi di colpa.

Nell’incontro studieremo alcune porzioni particolarmente significative del testo, che apriranno uno squarcio su di un mondo sorprendentemente libero, dove la gioia rappresenta allo stesso tempo il fine ed il mezzo. Se correttamente approcciati, i Kāmasūtra si rivelano una lettura preziosa per la comprensione della psiche umana e dei moti che l’animano.


Le tecniche di purificazione dell’Āyurveda

La terapia ayurvedica si suddivide, a grandi linee, in due grandi categorie: purificazione (śodhana) e pacificazione (śamana). Con la prima si eliminano dal corpo gli umori in eccesso e viziati; con la seconda si tengono sotto controllo gli umori residui ancora presenti nel corpo.

La Carakasaṃhitā sottolinea il primato della terapia di purificazione con la seguente affermazione:
Gli umori curati con le terapie di alleggerimento e i digestivi talvolta si riaggravano ma gli umori trattati con le terapie di purificazione non riappaiono più.
(Sūtrasthāna, 20.16)

Per una conoscenza completa dell’āyurveda è importante, dunque, avere piena familiarità con tutto quanto attiene alla purificazione.

Nell’ambito del corso verranno prese in esame le metodiche di purificazione (vomito, purgazione, enteroclismi e terapia nasale) descritte dai testi ayurvedici, insieme con le procedure di preparazione (lubrificazione e sudazione) e post-operative (regimi dietetici).

Il corso è indirizzato in modo particolare (ma non esclusivo) a medici e a terapisti ayurvedici: gli argomenti trattati rivestono un carattere sia teorico che pratico e si riveleranno di grande aiuto nell’esercizio clinico della medicina nei suoi aspetti di prevenzione e cura.  

Il corso si articola in otto incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti a distanza in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


L’Āyurveda e i cinque sensi

I cinque sensi possiedono, secondo l’āyurveda, una natura sacra: essi consentono alla divinità interiore, lo spirito vivente, di sperimentare i molteplici oggetti del mondo.

I cinque sensi definiscono e qualificano la natura intima della relazione tra il singolo individuo e l’universo.
Attraverso i sensi la celebre espressione sarvaṃ sarvātmakam, “tutto è fatto di tutto”, diviene una realtà direttamente sperimentabile.

Conoscere la natura, il funzionamento e il corretto impiego dei sensi è molto importante per mantenere la salute, per vivere felicemente e per curare le malattie del corpo e della mente.

Il corso prevede sette incontri, i primi due introduttivi e i successivi cinque dedicati  all’analisi degli specifici sensi.

Lo studio di ogni senso include aspetti filosofici, spirituali, storici, fisiologici e terapeutici, in una disamina che spazia dalle Upaniṣad ai testi classici dell’āyurveda.

Il corso si rivolge a quanti desiderino approfondire la propria conoscenza dell’āyurveda e di uno dei suoi aspetti più interessanti e luminosi.

Il corso si articola in sette incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti a distanza in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Le malattie della mente nell’Āyurveda

Il corso approfondirà le concezioni ayurvediche sulle malattie mentali prendendo in esame due disordini: unmāda, “follia”, e apasmāra, “epilessia”.
Di entrambi verranno trattate le cause (hetu), i sintomi (liṅga) e i trattamenti (auṣadha). Si studieranno i fattori di afflizione della mente e i fattori che, viceversa, la sostengono e ne promuovono la chiarezza.

I testi cui si farà riferimento sono la Carakasaṃhitā e la Suśrutasaṃhitā, che presentano visioni originali e molto particolari della mente, del rapporto tra mente e corpo e della relazione tra l’individuo e quanto lo circonda.

Per la peculiarità degli argomenti trattati questo corso si rivolge in modo particolare a medici, terapisti e insegnanti yoga e a quanti siano interessati ad approfondire la visione psicologica e psicosomatica dell’āyurveda.

Il corso si articola in sei incontri, della durata di circa due ore l’uno, tenuti a distanza in modalità interattiva. È possibile anche seguire gli incontri in differita (o anche rivederli più volte) accedendo all’area apposita del sito.


Introduzione all’Āyurveda

Il corso introdurrà i partecipanti alle nozioni di base dell’āyurveda.
I seguenti temi verranno trattati:

- comprensione dei termini e dei concetti fondamentali dell’āyurveda;
- umori e tessuti del corpo con il loro funzionamento;
- salute e malattia, principi di prevenzione e terapia;
- la teoria dei sapori e i principi dell’alimentazione;
- principi di farmacologia e cura con le piante.

La peculiarità del corso sta nel fatto che lo studio avviene interamente sui testi classici, in modo da poter attingere direttamente alle fonti originali di conoscenza.
Spazio è riservato anche allo studio del percorso storico dell’āyurveda, per comprenderne l’evoluzione e i cambiamenti che hanno avuto luogo nel corso dei secoli.

Il corso si rivolge a quanti desiderano avvicinarsi al mondo dell’āyurveda per acquisirne la conoscenza di base, utile per la propria vita personale e indispensabile per ulteriori approfondimenti specialistici. Il corso può risultare interessante, inoltre, per coloro che già conoscono l’āyurveda ma non hanno familiarità con i testi classici e le fonti tradizionali.


Le Piante Medicinali (Oṣadhi) nell’Āyurveda

Le piante medicinali (oṣadhi) svolgono un ruolo di grande rilevanza nella cura dei disordini. Per questo motivo, alle loro proprietà, azioni e impieghi terapeutici un ampio spazio è riservato nei trattati ayurvedici. Il conoscitore delle piante che è in grado di riconoscerle e di utilizzarle in modo appropriato è grandemente lodato da Caraka e da Suśruta.

Nel corso seguiremo un percorso storico e testuale, ma anche esperienziale, per avvicinarci allo straordinario mondo delle piante medicinali.

I principali temi trattati saranno i seguenti:

- Le piante medicinali e il loro impiego nei Veda. L’inno alle piante (oṣadhisukta). L’uso magico delle piante.

- La società delle piante medicinali. Il re Soma e le sue spose.

- Gli habitat delle piante medicinali e la loro raccolta. I mantra di accompagnamento alla raccolta.

- L’attribuzione dei nomi alle piante medicinali (o l’attribuzione delle piante ai nomi?).

- La classificazione delle piante medicinali secondo Caraka e Suśruta.

- Dravyaguṇa, la disciplina che studia le proprietà farmacologiche delle piante.

- I trattati medievali (nighaṇṭu) sulle piante medicinali.

- Tecniche di preparazione delle piante medicinali. Alcune ricette pratiche.

- Le piante medicinali più importanti e i loro usi classici e moderni.


Introduzione all’Aṣṭādhyāyī e sua relazione con l’Āyurveda

L’Aṣṭādhyāyī è il trattato fondamentale del vyākaraṇa, la disciplina che studia la formazione delle parole sanscrite e la loro organizzazione all’interno di una frase.
Spesso il termine vyākaraṇa viene tradotto come “grammatica” ma questa definizione è troppo limitata. Vyākaraṇa è un modo peculiare di guardare il mondo, scomponendone la realtà nei suoi elementi essenziali, unità fonetiche pure e non più divisibili.
È l’analisi della struttura di quegli elementi, insieme allo studio delle relazioni tra essi intercorrenti, che consente all’osservatore di attribuire un nuovo e più profondo senso  al mondo e agli oggetti del mondo. Nella concezione vedica, infatti, la parola-suono precede e anima la forma fisica, che ne è espressione visibile e concreta, pur se transitoria.
L’Aṣṭādhyāyī, opera straordinaria che risale al 300-400 a.C. circa, contiene 4.000 sūtra o “formule brevi”, composte in un linguaggio criptico del quale l’autore stesso, Pāṇini, offre le chiavi di decodifica. L’insieme dei sūtra costituisce il corpo vivente dell’Aṣṭādhyāyī. Come per qualsiasi organismo vivente o per qualsiasi collettività di esseri, esiste nell’Aṣṭādhyāyī una fitta rete di relazioni che collega i singoli elementi al tutto. Nel testo s’incontrano conflitti e appositi arbitrati, priorità, gerarchie, necessità, affinità, coppie temporanee e permanenti, gruppi piccoli e grandi.
Sorprendentemente ma non troppo, il linguaggio, i concetti logici e i metodi dell’Aṣṭādhyāyī si ritrovano, in forma più o meno evidente, nei testi ayurvedici antichi, in particolare nella Carakasaṃhiṭā e nella Suśrutasaṃhitā. I grandi maestri dell’āyurveda, infatti, erano tutti esperti di vyākaraṇa e hanno trasportato tale conoscenza all’interno delle loro opere.
Una tradizione diffusa afferma addirittura, con il seguente verso, che i grandi trattati dello yoga, del vyakaraṇa e dell’āyurveda sono stati composti dal medesimo autore per purificare rispettivamente il corpo, la parola e la mente degli individui:

Rendo omaggio con le mani giunte a Patañjali, primo tra i
sapienti, che ha rimosso le impurità della mente con lo
yoga, le impurità della parola con la grammatica e le
impurità del corpo con la scienza della medicina.

Nel corso si studierà come i sūtra dell’Aṣṭādhyāyī possano aprire spazi inediti e sorprendenti di comprensione dell’āyurveda, delle sue tesi e dei suoi metodi terapeutici. Il semplice termine āyurveda può essere scomposto e analizzato mediante le tecniche del vyākaraṇa, con il risultato di aprire nuove prospettive e di allargare enormemente la visione della scienza della medicina. Lo stesso può dirsi per tutti i termini e i concetti fondamentali dell’āyurveda.
Si tratta di uno studio oggi trascurato ma indispensabile per preservare la ricchezza del sistema ayurvedico, che rischia altrimenti di ridursi a mero insieme di tecniche terapeutiche slegate da una essenziale visione umanistica e spirituale.     

I principali temi trattati nel corso saranno i seguenti:

- Organizzazione e struttura dell’Āṣṭādhyāyī. Il metalinguaggio di Pāṇini.

- La società delle parole e i suoi abitanti. Principali leggi che la governano.

- I testi ayurvedici e i loro livelli di lettura.

- Le chiavi compositive e interpretative dei testi ayurvedici: le tantrayukti.

- Il vocabolario del corpo e la grammatica della salute.

- Il corpo di numeri.

- Curare con il potere della parola (e del suono).


Giornate di studio ed esperienza

A partire da questo autunno sarà possibile partecipare a giornate di studio ed esperienza presso il Centro Ramaṇīyavanam, “Il Bosco Incantato”, in vicolo Cesanense 5, Roma, un luogo tranquillo con un grande parco che si presta in modo particolare allo studio e alla pratica del silenzio interiore.


Il calendario dei primi incontri con le relative tematiche è il seguente:

Domenica 3 ottobre 2021
L’alfabeto mistico

L’alfabeto mistico è la sequenza dei suoni dell’alfabeto sanscrito, compresi e utilizzati in un modo peculiare che va nella direzione di un progetto spirituale.
L’alfabeto mistico prende il nome di mātṛkā, “matrice”, in quanto da esso traggono origine i mantra, forme sonore che da sempre costituiscono oggetto di venerazione, meditazione e recitazione, perché considerate espressioni vibranti e pure del potere divino.
Nell’incontro prenderemo confidenza con l’alfabeto mistico e con i suoi costituenti, ripercorrendo il viaggio millenario della dea Parola (Vāc) nel mondo sanscrito.
Ci soffermeremo sul significato dei singoli elementi fonetici e ci avvicineremo con rispetto alla dimensione incantata e magica dei mantra.

Domenica 7 novembre 2021
Introduzione al Vijñānabhairava

Il Vijñanabhairava è un testo rivelato dello shivaismo del Kashmir, che si pone come straordinario manuale spirituale in grado di offrire realizzazione istantanea a coloro che mettono in pratica le sue tecniche. Il Vijñanabhairava contiene oltre cento tecniche, alcune delle quali di una semplicità disarmante, che si adattano ai diversi tipi d’individuo. La conoscenza presente nel testo, che è di natura squisitamente pratica, opera un cambiamento profondo dell’immagine precostituita che ogni persona ha di sé stessa e del mondo, consentendo di accedere nel volgere di un istante a piani di esperienza non ordinari e caratterizzati da grande beatitudine e tranquillità.
Nell’incontro prenderemo confidenza con il Vijñānabhairava e con i principi che lo ispirano, iniziando allo stesso tempo un viaggio di esperienza personale nelle sue tecniche.

Domenica 12 dicembre 2021
Pratica dell’esame del polso (nadīparīkṣā)

Questa giornata di studio si pone come seguito ideale dei due corsi della scorsa primavera sulla metodica ayurvedica della nāḍīparīkṣā, l’esame clinico del polso. Per risultare efficace, la conoscenza del polso richiede infatti studio, pratica assidua e confronto costante con i colleghi.
Nell’ambito dell’incontro avremo la possibilità di esaminare il polso di pazienti e di scambiarci esperienze cliniche sulla pratica. Inoltre esploreremo più in dettaglio e in profondità le possibilità diagnostiche offerte dall’esame del polso.
La giornata di studio è riservata a coloro che hanno preso parte ad almeno uno dei due corsi precedenti sull’analisi del polso.

 

Ayurveda, Roma, Ernesto Iannaccone

 

Ayurveda, Roma, Ernesto Iannaccone


I sogni nell’Āyurveda (e nel mondo indiano antico)

Il corso si propone di esplorare la dimensione del sogno, così com’è compresa e interpretata dalle principali tradizioni indiane e dalla scuola medica dell’āyurveda in particolare.

Verranno trattati i seguenti argomenti:

- Gli stati di coscienza nella concezione delle Upaniṣad. Veglia, sogno, sonno profondo e trascendenza: loro natura e relazioni.  
Il carattere luminoso del sogno.

- La fisiologia del sogno e la natura dell’esperienza onirica secondo l’āyurveda. I sogni: entità autonome o prodotti dell’attività psichica?

- Il valore predittivo dei sogni: sogni fausti e infausti. I sogni come mappa culturale.

- Filosofia del sogno: il sogno come metafora della natura illusoria della vita nei testi buddisti e nello Yogavasiṣṭha. 

“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita”
(W. Shakespeare, La tempesta, atto IV, scena I)


Nadivijñāna: la conoscenza del polso nell’Āyurveda (parte due)

Questo corso avanzato si rivolge a quanti hanno completato il corso precedente sull’esame del polso e desiderano approfondire ulteriormente la conoscenza, teorica e pratica, della pulsologia ayurvedica.

Negli incontri si approfondiranno gli aspetti più sottili e dettagliati di questa pratica diagnostica e si studieranno nuovi testi, antichi e moderni, per mantenere il contatto con le fonti del sapere. Particolare enfasi sarà posta sulle esperienze dirette dei partecipanti, al fine di comprenderle e di fare luce sui meccanismi più fini del processo.

Sentire il polso, infatti, significa entrare in contatto con l’unità corpo-mente del paziente, per valutarne lo stato e conoscerne le tendenze future.

Sentire il polso è anche un utile esercizio per accrescere la propria sensibilità e per sviluppare una qualità di attenzione focalizzata e non distratta.


Nāḍīvijñāna: l’esame dell’anima attraverso la ricerca dell’armonia nel polso (parte uno)

Il tema del corso è lo studio del nāḍīvijñāna, la scienza ayurvedica dell’esame del polso.
Si partirà dalla medicina greca e dal suo concetto di pneuma, l’energia vitale che scorre attraverso i canali del corpo trasportando umori e percezioni e consentendo i movimenti.
Si studierà e si praticherà l’esame del polso come insegnato da Galeno, autore di ben sedici trattati sul tema.
Si viaggerà poi nel tempo e nello spazio spostandosi in Persia: lì si studierà teoria e pratica dell’esame del polso così come insegnato dalla medicina araba e dal suo più grande esponente, Avicenna, del quale si dice fosse in grado di scrutare nell’animo di una persona semplicemente tastandole il polso.
Riferimenti verranno fatti alla teoria musicale del polso, sviluppata dalla scuola medica salernitana.
Si giungerà infine in India e si studieranno i trattati ayurvedici che vertono sulla materia, per terminare con lo Yogaratnākara, dove teoria e pratica dell’esame del polso sono esposte in estremo dettaglio.
Si approfondiranno gli aspetti filosofici e spirituali dell’esame del polso e si comprenderà come questi si siano eclissati in seguito all’avanzare delle teorie meccanicistiche sul funzionamento del corpo umano, che hanno separato spirito e materia.


L’Āyurveda e la morte

L’āyurveda è la scienza della vita, come il termine stesso indica. Cosa, dunque, ha essa a che vedere con la morte? La risposta è che la morte è punto di arrivo e di partenza e una conoscenza adeguata della morte in tutti i suoi aspetti è indispensabile per vivere la vita nella sua pienezza.

Il corso verterà sui temi seguenti:

- La concezione della morte nel Ṛgveda e nelle Upaniṣad.
- La concezione ayurvedica della morte.
- La prognostica ayurvedica e i segni che annunciano la morte.
- La preparazione alla morte: una preghiera vedica per il moriente.
- Il concetto di trasmigrazione nella cultura sanscrita e, più in particolare, nell’āyurveda.


I grandi dialoghi della Carakasaṃhitā

Il corso presenterà i grandi dialoghi presenti nella Carakasaṃhitā e in particolare:

- Il dialogo sull’utilità delle terapie (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.10)
- Il dialogo sulla reincarnazione (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.11)
- Il dialogo su vāta (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.12)
- Il dialogo sull’origine dell’uomo e delle malattie (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.25)
- Il dialogo sulle epidemie, il destino e il libero arbitrio (Carakasaṃhitā, Vimānasthāna, cap.3)

Lo studio dei dialoghi consente di analizzare in modo approfondito i temi oggetto del dibattito, che vengono esaminati da diversi punti di vista prima di giungere alla sintesi finale.


Le metodiche di acquisizione della conoscenza e le procedure diagnostiche nei testi ayurvedici

Il corso è dedicato allo studio delle metodiche di acquisizione della conoscenza e delle procedure diagnostiche presentate dai testi ayurvedici.

In particolare verranno affrontate le seguenti tematiche:

- La triplice modalità di conoscenza dettagliata delle malattie (Carakasaṃhitā, Vimānasthāna, cap.4).
- Il concetto di yukti o “concatenazione logica” (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.11).
- I dieci aspetti dell’esame del paziente (Carakasaṃhitā, Vimānasthāna, cap.8)
- Lo studio delle tipologie costituzionali (Carakasaṃhitā, Vimānasthāna, cap.7 e 8; Suśrutasaṃhitā, Śārīrasthāna, cap.4; Aṣṭāṅgahṛdaya, Śārīrasthāna, cap.3).
- I segni di aumento e diminuzione degli umori (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.20; Suśrutasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap. 15 e 21; Aṣṭāṅgahṛdaya, Sūtrastḥana, cap.11 e 12).

Śāstraṃ jyotiḥ prakāśārthaṃ darśanaṃ buddhirātmanaḥ
Il testo è la luce che illumina, la propria intelligenza l’occhio.
(Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, 9.24)


I principi della nutrizione nei testi ayurvedici

Il corso è dedicato all’approfondimento delle tematiche nutrizionali per la prevenzione e la cura dei disordini, così come sono illustrate dai testi ayurvedici. Verranno trattati i seguenti temi:

- La teoria ayurvedica dei sapori (Carakasaṃhita, Sūtrasthāna, cap.26; Suśrutasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.40)
- La classificazione degli alimenti e delle loro proprietà (Carakasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.27; Suśrutasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap. 45 e 46)
- Il concetto di fuoco digestivo, la fisiologia della digestione e del metabolismo tessutale (Carakasaṃhitā, Sūtrasthana, cap.28 e Cikitsāsthāna, cap.15; Suśrutasaṃhitā, Sūtrasthāna, cap.14)
- La regola alimentare (Carakasaṃhitā, Vimānasthāna, cap.1)


Introduzione all’Āyurveda

Il corso introdurrà i partecipanti alle nozioni di base dell’āyurveda:

- umori e tessuti del corpo con il loro funzionamento
- salute e malattia, principi di prevenzione e terapia
- la teoria dei sapori e i principi dell’alimentazione
- principi di farmacologia e cura con le piante
- eccetera...

La peculiarità del corso sta nel fatto che lo studio avviene interamente sui testi classici, in modo da poter attingere direttamente alle fonti originali di conoscenza.


Introduzione alla lettura dei testi classici – prima parte

Il corso si propone di avvicinare i partecipanti alla lettura dei testi classici dell’āyurveda, facilitandone la comprensione e l’apprendimento.
Passaggi scelti tratti dalla Carakasaṃhitā e dalla Suśrutasaṃhitā verranno studiati verso per verso e, ove necessario, parola per parola, avvalendosi anche dei commentari antichi disponibili.


Lo Yoga nella Carakasaṃhitā

Il corso si profone di approfondire il rapporto esistente tra lo yoga e l’āyurveda mediante lo studio dei passaggi della Carakasaṃhitā dedicati alla teoria e alla pratica del percorso spirituale dello yoga.
Il corso analizzerà anche la relazione esistente tra la figura dello yogin e del medico e il concetto di medicina spirituale secondo l’āyurveda.


Le terapie ayurvediche per l’immortalità

Il corso è dedicato allo studio della terapia rasāyana (ringiovanente), così come presentata dalla Carakasaṃhitā e dalla Suśrutasaṃhitā.
La terapia rasāyana costituisce la via ayurvedica all’immortalità: dimenticata da secoli essa costituisce uno degli aspetti più affascinanti dell’āyurveda.


Corpo fisico e corpo spirituale, medicina del corpo e medicina dell’anima

Il corso è incentrato sullo studio della sezione Śārīrasthāna della Carakasaṃhitā, comunemente conosciuta come “Libro del Corpo”. Questa sezione è dedicata all’analisi della natura dell’essere umano (puruṣavicaya) e alla comprensione delle relazioni che intercorrono tra l’individuo e universo, rispettivamente microcosmo e macrocosmo.
Lo Śārīrasthāna è il cuore spirituale della Carakasaṃhitā e ne costituisce l’aspetto forse più affascinante. Il suo studio è consigliato a quanti non vogliono limitarsi a uno studio puramente tecnico e materiale dell’āyurveda.


Il Pensiero Magico nell’Āyurveda

Il pensiero magico, eredità dell’epoca vedica, impronta di sé la dottrina dell’āyurveda antico e ne costituisce uno degli aspetti più interessanti e meno conosciuti.
Il corso sarà dedicato allo studio degli ambiti dove il pensiero magico dell’āyurveda si manifesta con particolare evidenza, quali a esempio:

- La prognostica basata sui segni e sui sogni;
- La conoscenza del valore segreto dei numeri;
- La scienza delle possessioni (bhūtavidyā)
- Le terapie basate su mezzi invisibili (daivacikitsā)


Corso aperto

Tema: qualsiasi argomento concernente l’āyurveda che si desideri approfondire, individualmente o collettivamente.

Durata del corso: aperta
Costo: da concordare, invia un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando le tue richieste 


Tutti i corsi comprendono nozioni di base della grammatica sanscrita, indispensabili per la lettura e la comprensione dei testi.

I corsi hanno un numero massimo di 25 partecipanti.

Per informazioni: dott. Ernesto Iannaccone, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.